Pozzi della Piana |
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Itinerario sempre realizzabile Difficoltà:
abbastanza facile |
La grotta dei "Pozzi della Piana" si apre con
5 accessi sulla sponda destra della gola del Forèllo, 150 metri sopra il corso attuale del
fiume Tevere. Esplorata negli anni '60, questa complessa cavità naturale, di origine tettonica, si sviluppa nella parte superiore di un esteso banco di travertino su un percorso di oltre 2500 metri ed una profondità massima di 25 metri; al suo interno si dirama un esteso e labirintico reticolo di cunicoli e gallerie sempre riccamente concrezionati con formazioni tra le più varie, bizzarre e spettacolari ed interessanti depositi di rocce evaporitiche. La relativa semplicità d'accesso della grotta, la sua incantevole bellezza ed il riparo naturale che essa offriva in un contesto selvaggio, molto panoramico e naturalmente fortificato dagli alti contrafforti rocciosi che precipitano verso il fiume Tevere, hanno favorito una nutrita frequentazione dell'intera area fin dalla più remota antichità. Sono infatti stati rinvenuti numerosi siti preistorici nell'area, come le note "cinte di Titignano", in particolare nella cavità dove studi stratigrafici hanno accertato che l'uomo preistorico si spinse fin a grande distanza dagli ingressi naturali dell'antro, già a partire dal tardo Neolitico, come testimonia la notevole abbondanza e rilevanza dei ritrovamenti preistorici compiuti nel sito, che abbracciano un ampio lasso di tempo compreso tra il neolitico antico e l'età del bronzo. L'escursione inizierà con la visita del caratteristico borgo medioevale di Titignano, con magnifico panorama sul lago di Corbara. Si proseguirà quindi tra le verdi campagne orvietane, con ampie vedute anche sulla media valle del Tevere ed i colli di Todi, tra casolari e testimonianze di genuina vita rurale ; nei pressi della grotta si fornirà l'equipaggiamento necessario e, dopo un briefing preliminare sulle caratteristiche interne della cavità e le sue modalità di percorrenza, si entrerà in un bosco per visitare i suggestivi ingressi del vasto sistema ipogeo. Tramite un semplice "scivolo naturale" si entrerà quindi in grotta per rimanervi da un minimo di 3 ore fino ad un massimo di circa 6 ore, nel corso delle quali saranno descritti i meccanismi speleo-genetici, le caratteristiche morfologiche e litologiche e fornite notizie di biologia ipogea e sulla frequentazione umana nei siti stessi oggetto di ritrovamenti (vasellame, residui di focolari, depositi di ocra, ecc.), nonché sui problemi di inquinamento delle falde acquifere sotterranee. Quindi si farà rientro al castello di Titignano. |
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